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Digital Smile Design
Studio Dentistico Nezzo - Digital Smile Design

L’estetica, intesa come percezione del bello, è uno dei settori più importanti della filosofia ma è anche uno dei fattori che maggiormente condiziona la salute psico-fisica dell’uomo. La percezione positiva in senso estetico della propria persona contribuisce, infatti, a determinare una condizione di benessere personale che tende a riverberarsi a livello interpersonale costituendo un fattore positivo anche a livello sociale.

Attualmente, la medicina estetica e la chirurgia plastica sono in grado di rispondere in maniera efficace alla domanda di miglioramento estetico del corpo in generale e del volto in particolare e l’odontoiatria può contribuire a questi effetti positivi con interventi spesso mininvasivi ma molto efficaci. Un miglioramento dell’estetica dentale, infatti, oltre ad intervenire sull’età percepita, può determinare una maggiore predisposizione al sorriso che non è una semplice combinazione di movimenti delle labbra e dei muscoli facciali ma, accompagnato dallo sguardo, è forse la più complessa forma di comunicazione non verbale della personalità umana.

Presupposto indispensabile per il miglioramento dell’estetica dentale è una corretta igiene orale domiciliare e professionale. In particolare l’igiene orale professionale permette, con l’ausilio di idonee apparecchiature dedicate (air-flow), la rimozione delle macchie “estrinseche” dello smalto determinate dal fumo di sigaretta e da sostanze che fanno parte della dieta (vino rosso, caffè, liquirizia, frutti colorati, ecc.).

Il risultato estetico dell’igiene orale professionale, inoltre, può essere migliorato da procedure di sbiancamento dentale che consentono di eliminare le pigmentazioni “intrinseche” dello smalto causate dall’accumulo delle sostanze cromogene all’interno della sua componente organica.

Un’alterazione del colore dentale può originare anche da anomalie di mineralizzazione dello smalto di origine genetica (amelogenesi imperfetta) o dall’assunzione di particolari farmaci (tetracicline), fluoro in eccesso (iperfluorosi) od acqua contenente particolari ioni metallici (ferro, cromo), durante la formazione dei denti permanenti. In questi casi lo sbiancamento dentale non è generalmente in grado di risolvere in maniera soddisfacente il problema ed è quindi necessario ricorrere all’applicazione di faccette estetiche in ceramica (veneers) che garantiscono un risultato estetico ottimale e duraturo.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’estetica dentale non è solo il colore. Spesso, infatti, per ottenere un miglioramento significativo del sorriso bisogna intervenire sull’allineamento e/o sulla forma e la grandezza dei denti. L’allineamento dentale può essere ottenuto mediante metodiche classiche (ortodonzia fissa) ed anche con apparecchi rimovibili (mascherine) trasparenti (ortodonzia) mentre per le modifiche volumetriche e/o di forma bisogna ricorrere a corone (protesi dentale) faccette e/o microinserti in ceramica previa idonea valutazione estetica preliminare (Functional Smile Project).

SBIANCAMENTO DENTALE

Le procedure di sbiancamento dentale sfruttano la capacità di alcune sostanze (perossidi) di penetrare all’interno della sostanza organica interprismatica dello smalto per eliminare le sostanze cromogene in essa contenuta restituendo al dente il colore e la lucentezza originali.

La pratica dello sbiancamento dentale con prodotti chimici risale alla fine dell’ottocento, quando si utilizzava l’acido ossalico, ma lo sbiancamento dentale moderno inizia alla fine degli anni ’80 con l’introduzione del gel a base di perossido di carbamide da applicare durante la notte con opportune mascherine individuali. Quando viene introdotto nel cavo orale, il perossido di carbamide si scinde in urea e perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) che è il vero responsabile dell’eliminazione dei cromogeni dentali “intrinseci”. Con questa procedura milioni di persone in tutto il mondo si sono sottoposte a trattamenti di sbiancamento dentale “domiciliare” senza che si evidenziassero, nei trattamenti correttamente eseguiti con prodotti opportunamente testati, complicanze sistemiche (generali) o locali (dento-parodontali).

Più recentemente, per ridurre il disagio del prolungato utilizzo domiciliare del gel a base di perossido di carbamide, sono state messe a punto tecniche di sbiancamento dentale “professionale” che vengono effettuate all’interno dello studio da personale particolarmente qualificato. Queste procedure consistono nell’applicazione, previa protezione della gengiva e di eventuali zone dentali sensibili (colletti scoperti), di una pasta a base di perossido di idrogeno ad alta concentrazione (35-40%) sulla superficie vestibolare (esterna) dei denti. Il protocollo che utilizziamo nel nostro studio prevede anche l’utilizzo di un’apposita lampada a led che potenzia ed accelera l’azione del perossido d’idrogeno e permette di ridurre i tempi di applicazione della pasta sui denti. Alla fine della seduta si applica sugli elementi dentali interessati un gel a base di fluoruro di bario e nitrato di potassio che riduce in maniera significativa l’eventuale temporanea ipersensibilità post-operativa, rendendo il trattamento del tutto indolore oltre che innocuo.

In relazione alla severità della discromia, sono generalmente sufficienti 2-4 sedute a distanza di circa una settimana per raggiungere risultati soddisfacenti. L’entità dello sbiancamento e di conseguenza il numero delle sedute può, comunque, essere concordato con il paziente al fine di ottenere l’effetto estetico desiderato. Il perossido d’idrogeno, infatti, se correttamente utilizzato, esplica un’azione pulente dello smalto senza interessare la struttura vitale del dente (dentina e polpa).

Il risultato estetico che si ottiene con lo sbiancamento dentale, però, non è definitivo a causa dell’inevitabile ripigmentazione dello smalto. Questo fenomeno si verifica in maniera progressiva in un lasso di tempo variabile, da circa 6 mesi ad 1 anno ed oltre, in relazione alle singole abitudini alimentari (assunzione delle sostanze cromogene) e all’eventuale fumo di sigaretta.

Per mantenere il risultato estetico desiderato è necessario, quindi, ricorrere a periodiche sedute di sbiancamento professionale che, come ampiamente documentato dalla letteratura internazionale, non hanno alcun effetto cumulativo. In alternativa, per mantenere il livello di sbiancamento ottimale raggiunto con lo sbiancamento professionale, è possibile utilizzare lo sbiancamento domiciliare con i moderni gel a base di perossido di carbamide che richiedono tempi di applicazione molto ridotti (circa 1 ora al giorno).

In base a queste possibilità, presso il nostro studio è possibile concordare un piano di trattamento personalizzato che consenta di ottenere e mantenere i risultati estetici desiderati.

FUNCTIONAL SMILE PROJECT (ELABORAZIONE DIGITALE DEL SORRISO E MOCK-UP)

La decisione di ricorrere ad una soluzione protesica con obiettivo estetico necessita di un’attenta valutazione orale preliminare. Le valutazioni estetiche orali, inoltre, possono essere inserite in un progetto estetico generale del volto che prevede il coinvolgimento del chirurgo plastico per eventuali trattamenti complementari di medicina estetica o chirurgia plastica.

Nel nostro studio, mediante foto digitali e l’utilizzo di un software dedicato (Digital Smile Design – DSD), siamo in grado di progettare il sorriso in base ai parametri previsti dalla letteratura ed in accordo con la percezione dell’estetica orale e del volto dei singoli pazienti. Il DSD, inoltre, risulta molto utile per la comunicazione con gli altri specialisti del team che si occupano dell’estetica (ortodonzista e chirurgo plastico) per un eventuale approccio multidisciplinare relativo alle richieste ed alle aspettative del paziente.

Le informazioni estetiche, emerse durante lo studio digitale del sorriso e concordate con il paziente, non sono però sufficienti per definire un corretto piano di trattamento. L’elaborazione digitale, infatti, deve essere necessariamente correlata all’analisi dei dati funzionali, rilevati mediante montaggio in articolatore dei modelli in gesso e ceratura diagnostica eseguita dall’odontotecnico, perché l’estetica non può prescindere dalla funzione. L’integrazione dei due tipi di analisi determina l’elaborazione di un “Functional Smile Project” in base al quale il tecnico sviluppa un modello su cui stampa a caldo una mascherina in materiale plastico trasparente.

Questa mascherina permette, utilizzando particolari resine estetiche, di simulare, a livello intraorale ma in maniera del tutto reversibile, le variazioni estetico-funzionali preventivate (Mock-up). Il paziente, in questo modo, ha la possibilità di previsualizzare con una buona approssimazione, realmente e non solo in modo virtuale, il risultato finale del trattamento.

Nella stessa seduta vengono eseguite anche numerose foto digitali del nuovo aspetto dentale, del sorriso e del volto ed un filmato per valutare, il più realisticamente possibile, l’effetto della nuova estetica dentale. Queste immagini sono molto importanti per i professionisti che hanno contribuito all’elaborazione del “Functional Smile Project” in quanto permettono di verificare la bontà delle soluzioni previste e consentono di elaborare eventuali aggiustamenti estetico-funzionali da concordare con il paziente nella fase protesica definitiva.

Su richiesta, le immagini possono essere messe a disposizione del paziente per una migliore valutazione del nuovo aspetto estetico da poter condividere anche con parenti ed amici. Inoltre, in casi selezionati e con particolari cautele ed attenzioni igieniche, il paziente potrà “indossare” il mock-up anche per alcuni giorni per abituarsi al nuovo aspetto estetico prima di accettare consapevolmente il trattamento proposto.

FACCETTE ESTETICHE E MICROINSERTI IN CERAMICA

Le faccette dentali (Veneers) sono sottili lamine di materiale estetico che si applicano in maniera definitiva sulla faccia vestibolare (esterna) della corona dentale. Sono indicate per la correzione delle gravi discromie, delle anomalie di forma allineamento e posizione degli elementi dentali anteriori, eventualmente previo trattamento ortodontico, e per il trattamento definitivo delle fratture coronali. Possono essere realizzate in resina composita ma generalmente si preferisce utilizzare le ceramiche vetrose che, a differenza dei materiali compositi, non subiscono modifiche strutturali e soprattutto cromatiche nel tempo.

Inizialmente le faccette venivano realizzate in ceramica feldspatica con tecnica di stratificazione su modello in gesso ricoperto da un sottile foglio di platino o su duplicato in materiale refrattario. Questo materiale è esteticamente molto valido ma il suo utilizzo è limitato dall’estrema fragilità in fase di realizzazione e cementazione. Per ovviare a questo inconveniente è stato proposto l’utilizzo di ceramiche a base di leucite con tecniche di termopressatura a “cera persa”. Queste ceramiche consentono di ottenere risultati eccellenti da un punto di vista estetico con elevata resistenza alla frattura ma richiedono spessori relativamente elevati. Per questo motivo, attualmente, sono state quasi completamente sostituite da ceramiche a base di disilicato di litio che, sempre realizzate con tecniche di termopressatura, hanno eccellenti caratteristiche cromatiche e di traslucenza pur essendo molto resistenti anche a spessori molto sottili, simili a quelli delle lenti a contatto (0,3 – 0,6 mm.).

Pur utilizzando questi materiali, però, non sempre le faccette possono essere “additive” ma, per ottenere risultati esteticamente soddisfacenti, può essere necessario mantenere o ridurre la grandezza dentale (utilizzo “sottrattivo” delle faccette). In ogni caso le preparazioni dentali, seppur “minimamente invasive”, devono essere guidate dallo studio estetico-funzionale preventivamente eseguito e concordato con il paziente.

Una corretta cementazione adesiva, con l’utilizzo di appositi cementi compositi colorati, rende le faccette una delle prestazioni odontoiatriche più affidabili e durature. I distacchi sono estremamente rari ed anche le fratture, con le moderne ceramiche, si sono praticamente azzerate.

Le faccette, inoltre, possono essere utilizzate anche a scopo funzionale per il ripristino di una corretta fase dinamica dell’occlusione e per il trattamento di lesioni cariose recidivanti o difficilmente trattabili con ricostruzioni estetiche dirette.

Con le ceramiche a base di disilicato di litio, infine, si possono realizzare anche microinserti (additions) e protesi a ponte (Maryland Bridge) che, mediante una corretta cementazione adesiva, consentono di ottenere, senza preparazione, modifiche morfologiche e volumetriche dentali soprattutto in caso di diastemi (aumento dello spazio tra due denti adiacenti) e sostituzione od aggiunta di elementi dentali completi.

Digital Smile Design
Studio Dentistico Nezzo - Digital Smile Design

L’estetica, intesa come percezione del bello, è uno dei settori più importanti della filosofia ma è anche uno dei fattori che maggiormente condiziona la salute psico-fisica dell’uomo. La percezione positiva in senso estetico della propria persona contribuisce, infatti, a determinare una condizione di benessere personale che tende a riverberarsi a livello interpersonale costituendo un fattore positivo anche a livello sociale.

Attualmente, la medicina estetica e la chirurgia plastica sono in grado di rispondere in maniera efficace alla domanda di miglioramento estetico del corpo in generale e del volto in particolare e l’odontoiatria può contribuire a questi effetti positivi con interventi spesso mininvasivi ma molto efficaci. Un miglioramento dell’estetica dentale, infatti, oltre ad intervenire sull’età percepita, può determinare una maggiore predisposizione al sorriso che non è una semplice combinazione di movimenti delle labbra e dei muscoli facciali ma, accompagnato dallo sguardo, è forse la più complessa forma di comunicazione non verbale della personalità umana.

Presupposto indispensabile per il miglioramento dell’estetica dentale è una corretta igiene orale domiciliare e professionale. In particolare l’igiene orale professionale permette, con l’ausilio di idonee apparecchiature dedicate (air-flow), la rimozione delle macchie “estrinseche” dello smalto determinate dal fumo di sigaretta e da sostanze che fanno parte della dieta (vino rosso, caffè, liquirizia, frutti colorati, ecc.).

Il risultato estetico dell’igiene orale professionale, inoltre, può essere migliorato da procedure di sbiancamento dentale che consentono di eliminare le pigmentazioni “intrinseche” dello smalto causate dall’accumulo delle sostanze cromogene all’interno della sua componente organica.

Un’alterazione del colore dentale può originare anche da anomalie di mineralizzazione dello smalto di origine genetica (amelogenesi imperfetta) o dall’assunzione di particolari farmaci (tetracicline), fluoro in eccesso (iperfluorosi) od acqua contenente particolari ioni metallici (ferro, cromo), durante la formazione dei denti permanenti. In questi casi lo sbiancamento dentale non è generalmente in grado di risolvere in maniera soddisfacente il problema ed è quindi necessario ricorrere all’applicazione di faccette estetiche in ceramica (veneers) che garantiscono un risultato estetico ottimale e duraturo.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che l’estetica dentale non è solo il colore. Spesso, infatti, per ottenere un miglioramento significativo del sorriso bisogna intervenire sull’allineamento e/o sulla forma e la grandezza dei denti. L’allineamento dentale può essere ottenuto mediante metodiche classiche (ortodonzia fissa) ed anche con apparecchi rimovibili (mascherine) trasparenti (ortodonzia) mentre per le modifiche volumetriche e/o di forma bisogna ricorrere a corone (protesi dentale) faccette e/o microinserti in ceramica previa idonea valutazione estetica preliminare (Functional Smile Project).

SBIANCAMENTO DENTALE

Le procedure di sbiancamento dentale sfruttano la capacità di alcune sostanze (perossidi) di penetrare all’interno della sostanza organica interprismatica dello smalto per eliminare le sostanze cromogene in essa contenuta restituendo al dente il colore e la lucentezza originali.

La pratica dello sbiancamento dentale con prodotti chimici risale alla fine dell’ottocento, quando si utilizzava l’acido ossalico, ma lo sbiancamento dentale moderno inizia alla fine degli anni ’80 con l’introduzione del gel a base di perossido di carbamide da applicare durante la notte con opportune mascherine individuali. Quando viene introdotto nel cavo orale, il perossido di carbamide si scinde in urea e perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) che è il vero responsabile dell’eliminazione dei cromogeni dentali “intrinseci”. Con questa procedura milioni di persone in tutto il mondo si sono sottoposte a trattamenti di sbiancamento dentale “domiciliare” senza che si evidenziassero, nei trattamenti correttamente eseguiti con prodotti opportunamente testati, complicanze sistemiche (generali) o locali (dento-parodontali).

Più recentemente, per ridurre il disagio del prolungato utilizzo domiciliare del gel a base di perossido di carbamide, sono state messe a punto tecniche di sbiancamento dentale “professionale” che vengono effettuate all’interno dello studio da personale particolarmente qualificato. Queste procedure consistono nell’applicazione, previa protezione della gengiva e di eventuali zone dentali sensibili (colletti scoperti), di una pasta a base di perossido di idrogeno ad alta concentrazione (35-40%) sulla superficie vestibolare (esterna) dei denti. Il protocollo che utilizziamo nel nostro studio prevede anche l’utilizzo di un’apposita lampada a led che potenzia ed accelera l’azione del perossido d’idrogeno e permette di ridurre i tempi di applicazione della pasta sui denti. Alla fine della seduta si applica sugli elementi dentali interessati un gel a base di fluoruro di bario e nitrato di potassio che riduce in maniera significativa l’eventuale temporanea ipersensibilità post-operativa, rendendo il trattamento del tutto indolore oltre che innocuo.

In relazione alla severità della discromia, sono generalmente sufficienti 2-4 sedute a distanza di circa una settimana per raggiungere risultati soddisfacenti. L’entità dello sbiancamento e di conseguenza il numero delle sedute può, comunque, essere concordato con il paziente al fine di ottenere l’effetto estetico desiderato. Il perossido d’idrogeno, infatti, se correttamente utilizzato, esplica un’azione pulente dello smalto senza interessare la struttura vitale del dente (dentina e polpa).

Il risultato estetico che si ottiene con lo sbiancamento dentale, però, non è definitivo a causa dell’inevitabile ripigmentazione dello smalto. Questo fenomeno si verifica in maniera progressiva in un lasso di tempo variabile, da circa 6 mesi ad 1 anno ed oltre, in relazione alle singole abitudini alimentari (assunzione delle sostanze cromogene) e all’eventuale fumo di sigaretta.

Per mantenere il risultato estetico desiderato è necessario, quindi, ricorrere a periodiche sedute di sbiancamento professionale che, come ampiamente documentato dalla letteratura internazionale, non hanno alcun effetto cumulativo. In alternativa, per mantenere il livello di sbiancamento ottimale raggiunto con lo sbiancamento professionale, è possibile utilizzare lo sbiancamento domiciliare con i moderni gel a base di perossido di carbamide che richiedono tempi di applicazione molto ridotti (circa 1 ora al giorno).

In base a queste possibilità, presso il nostro studio è possibile concordare un piano di trattamento personalizzato che consenta di ottenere e mantenere i risultati estetici desiderati.

FUNCTIONAL SMILE PROJECT (ELABORAZIONE DIGITALE DEL SORRISO E MOCK-UP)

La decisione di ricorrere ad una soluzione protesica con obiettivo estetico necessita di un’attenta valutazione orale preliminare. Le valutazioni estetiche orali, inoltre, possono essere inserite in un progetto estetico generale del volto che prevede il coinvolgimento del chirurgo plastico per eventuali trattamenti complementari di medicina estetica o chirurgia plastica.

Nel nostro studio, mediante foto digitali e l’utilizzo di un software dedicato (Digital Smile Design – DSD), siamo in grado di progettare il sorriso in base ai parametri previsti dalla letteratura ed in accordo con la percezione dell’estetica orale e del volto dei singoli pazienti. Il DSD, inoltre, risulta molto utile per la comunicazione con gli altri specialisti del team che si occupano dell’estetica (ortodonzista e chirurgo plastico) per un eventuale approccio multidisciplinare relativo alle richieste ed alle aspettative del paziente.

Le informazioni estetiche, emerse durante lo studio digitale del sorriso e concordate con il paziente, non sono però sufficienti per definire un corretto piano di trattamento. L’elaborazione digitale, infatti, deve essere necessariamente correlata all’analisi dei dati funzionali, rilevati mediante montaggio in articolatore dei modelli in gesso e ceratura diagnostica eseguita dall’odontotecnico, perché l’estetica non può prescindere dalla funzione. L’integrazione dei due tipi di analisi determina l’elaborazione di un “Functional Smile Project” in base al quale il tecnico sviluppa un modello su cui stampa a caldo una mascherina in materiale plastico trasparente.

Questa mascherina permette, utilizzando particolari resine estetiche, di simulare, a livello intraorale ma in maniera del tutto reversibile, le variazioni estetico-funzionali preventivate (Mock-up). Il paziente, in questo modo, ha la possibilità di previsualizzare con una buona approssimazione, realmente e non solo in modo virtuale, il risultato finale del trattamento.

Nella stessa seduta vengono eseguite anche numerose foto digitali del nuovo aspetto dentale, del sorriso e del volto ed un filmato per valutare, il più realisticamente possibile, l’effetto della nuova estetica dentale. Queste immagini sono molto importanti per i professionisti che hanno contribuito all’elaborazione del “Functional Smile Project” in quanto permettono di verificare la bontà delle soluzioni previste e consentono di elaborare eventuali aggiustamenti estetico-funzionali da concordare con il paziente nella fase protesica definitiva.

Su richiesta, le immagini possono essere messe a disposizione del paziente per una migliore valutazione del nuovo aspetto estetico da poter condividere anche con parenti ed amici. Inoltre, in casi selezionati e con particolari cautele ed attenzioni igieniche, il paziente potrà “indossare” il mock-up anche per alcuni giorni per abituarsi al nuovo aspetto estetico prima di accettare consapevolmente il trattamento proposto.

FACCETTE ESTETICHE E MICROINSERTI IN CERAMICA

Le faccette dentali (Veneers) sono sottili lamine di materiale estetico che si applicano in maniera definitiva sulla faccia vestibolare (esterna) della corona dentale. Sono indicate per la correzione delle gravi discromie, delle anomalie di forma allineamento e posizione degli elementi dentali anteriori, eventualmente previo trattamento ortodontico, e per il trattamento definitivo delle fratture coronali. Possono essere realizzate in resina composita ma generalmente si preferisce utilizzare le ceramiche vetrose che, a differenza dei materiali compositi, non subiscono modifiche strutturali e soprattutto cromatiche nel tempo.

Inizialmente le faccette venivano realizzate in ceramica feldspatica con tecnica di stratificazione su modello in gesso ricoperto da un sottile foglio di platino o su duplicato in materiale refrattario. Questo materiale è esteticamente molto valido ma il suo utilizzo è limitato dall’estrema fragilità in fase di realizzazione e cementazione. Per ovviare a questo inconveniente è stato proposto l’utilizzo di ceramiche a base di leucite con tecniche di termopressatura a “cera persa”. Queste ceramiche consentono di ottenere risultati eccellenti da un punto di vista estetico con elevata resistenza alla frattura ma richiedono spessori relativamente elevati. Per questo motivo, attualmente, sono state quasi completamente sostituite da ceramiche a base di disilicato di litio che, sempre realizzate con tecniche di termopressatura, hanno eccellenti caratteristiche cromatiche e di traslucenza pur essendo molto resistenti anche a spessori molto sottili, simili a quelli delle lenti a contatto (0,3 – 0,6 mm.).

Pur utilizzando questi materiali, però, non sempre le faccette possono essere “additive” ma, per ottenere risultati esteticamente soddisfacenti, può essere necessario mantenere o ridurre la grandezza dentale (utilizzo “sottrattivo” delle faccette). In ogni caso le preparazioni dentali, seppur “minimamente invasive”, devono essere guidate dallo studio estetico-funzionale preventivamente eseguito e concordato con il paziente.

Una corretta cementazione adesiva, con l’utilizzo di appositi cementi compositi colorati, rende le faccette una delle prestazioni odontoiatriche più affidabili e durature. I distacchi sono estremamente rari ed anche le fratture, con le moderne ceramiche, si sono praticamente azzerate.

Le faccette, inoltre, possono essere utilizzate anche a scopo funzionale per il ripristino di una corretta fase dinamica dell’occlusione e per il trattamento di lesioni cariose recidivanti o difficilmente trattabili con ricostruzioni estetiche dirette.

Con le ceramiche a base di disilicato di litio, infine, si possono realizzare anche microinserti (additions) e protesi a ponte (Maryland Bridge) che, mediante una corretta cementazione adesiva, consentono di ottenere, senza preparazione, modifiche morfologiche e volumetriche dentali soprattutto in caso di diastemi (aumento dello spazio tra due denti adiacenti) e sostituzione od aggiunta di elementi dentali completi.

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